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L'Etna, il vulcano

Vista Etna da Bronte

Il Pistacchio Verde di Bronte DOP è la varietà di Pistacchio più pregiata al mondo, cresce sul terreno lavico dell'Etna, da cui trae le sostanze nutritive utili al suo sviluppo, ma scopriamo un pò di più sul vulcano siciliano.

A che epoca risale la sua formazione?

L'Etna (detto Mongibello, in siciliano Muncibbeḍḍu) è il vulcano più grande dell'Europa ed è tra i vulcani più attivi al mondo. La sua formazione risale a circa 100mila anni fa. L’Etna si trova nella zona di collisione continentale tra la placca euroasiatica e la placca africana. In questa zona, la presenza di un importante sistema di faglie distensive ha permesso la risalita del magma dal mantello, dando origine al vulcanismo.

Che tipo di vulcano è?

L’Etna è uno strato-vulcano di natura basaltica. Uno strato-vulcano è costituito dalla sovrapposizione di vari strati di lava solidificata, pomice e ceneri vulcaniche accumulatosi a seguito delle ripetute eruzioni. Questa sovrapposizione fa sì che il vulcano Etna tenderà a divenire sempre più alto, l’ultima misurazione (luglio 2024) è di 3369 metri s.l.m. (cratere Voragine).

Fino ai tempi recenti l’Etna veniva considerato un vulcano prevalentemente effusivo, cioè caratterizzato soprattutto dall’emissione di colate laviche. In realtà negli ultimi anni la sua attività è stata caratterizzata da ricorrenti eruzioni esplosive. Queste eruzioni - della durata di alcuni giorni o anche di anni - hanno più volte danneggiato le aree urbanizzate che si trovano sulle pendici del vulcano, a causa dell’accumulo di ceneri e scorie e dello scorrimento di colate di lava.

Ma come è fatta la cima dell’Etna?

I quattro crateri sommitali sono: la Voragine e la Bocca Nuova, che si sono formate all'interno del Cratere Centrale rispettivamente nel 1945 e 1968, il Cratere di Nord-Est, che esiste dal 1911 e infine il Cratere di Sud-Est, nato nel 1971 che rimane attivo fino al 2007 quando inizia ad ingrandirsi il Nuovo Cratere di Sud-Est, appoggiato sul fianco orientale del “vecchio” Cratere di Sud-Est. 

Questa configurazione contrasta notevolmente con quella di circa un secolo fa, quando in cima all'Etna si trovava il solo Cratere Centrale. Riassumiamo il tutto in una foto.

 

Figura 1 Fotografia aerea dell’area craterica sommitale dell’Etna ripresa da Sud-Est. Accanto ai nomi dei cinque crateri oggi attivi è riportato tra parentesi l’anno della loro nascita. Foto di Marco Neri. – Credit INGV

 

Gli episodi di fontane di lava sono conosciuti come parossismi. Attualmente (agosto 2024) i parossismi dell’Etna interessano l’emissione di cenere vulcanica, attività stromboliana e fontane di lava dal cratere Voragine e l’emissione di cenere vulcanica e gas dal cratere di Nord Est e dal Cratere di Sud Est

L’Etna è un vulcano pericoloso?

Lo stato di attività dell’Etna viene costantemente monitorato. Il sistema strumentale di monitoraggio presente sull’Etna è tra più avanzati al mondo e consente normalmente di prevedere con buon anticipo l'inizio di un'eruzione. In particolare, consente di prevedere soprattutto le eruzioni laterali che, per le loro caratteristiche, vengono normalmente precedute da sequenze sismiche ben identificabili che permettono di individuare con buona precisione in che zona si aprirà la bocca eruttiva.

I livelli di allerta dell’Etna per la valutazione dello stato di attività decisi dal Dipartimento di Protezione Civile sono quattro: Verde, Giallo, Arancione e Rosso.

  • Livello di allerta Verde: Attività vulcanica caratterizzata da degassamento e occasionale\discontinua attività esplosiva dai crateri sommitali, eventualmente accompagnata da formazione di nubi di cenere che si disperdono rapidamente.
  • Livello di allerta Giallo: Attività stromboliana frequente dai crateri sommitali, eventualmente accompagnata da: Fontane di lava con formazione di colonne eruttive e nubi di cenere; Colate laviche dai crateri sommitali o da fessure eruttive alla base dei coni sommitali; Collassi di porzioni dei coni sommitali con formazione di flussi piroclastici. Esplosioni idro-magmatiche dovute all’interazione tra colata di lava e neve se presente.
  • Livello di allerta Arancione: Attività stromboliana persistente dai crateri sommitali e intrusione magmatica in area sommitale, eventualmente accompagnata da: Fontane di lava* con formazione di colonne eruttive e nubi di cenere; Colate laviche dai crateri sommitali o da fessure eruttive in area sommitale; Collassi di porzioni dei coni sommitali** con formazione di flussi piroclastici; Deformazioni del suolo e sismicità concentrate in area sommitale; Innesco di forti terremoti, o fenomenologie di scorrimento asismico (creep), nei sistemi di faglie attive. Esplosioni idro-magmatiche dovute all’interazione tra colata di lava e neve se presente.
  • Livello di allerta Rosso: Intrusione magmatica lungo i fianchi del vulcano, preceduta o accompagnata da: Attività stromboliana o fontane di lava* frequenti e prolungate dai crateri sommitali con formazione di colonne eruttive e nubi di cenere; Colate laviche da fessure eruttive laterali; Collassi di porzioni dei coni sommitali** con formazione di flussi piroclastici; Propagazione di fratture lungo i fianchi del vulcano; Deformazioni del suolo e sismicità concentrate sui fianchi del vulcano; Attività esplosiva intensa e continua alla fessura eruttiva fino a fontane di lava con formazione di colonne eruttive e nubi di cenere; Innesco di forti terremoti, o fenomenologie di scorrimento asismico (creep), nei sistemi di faglie attive.

 Il 21 giugno 2013, la XXXVII sessione del Comitato UNESCO ha inserito l'Etna nell'elenco dei beni costituenti il Patrimonio dell'Umanità.

 

Fonti: Ingvvulcani.com; Protezionecivile.gov

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